Oggi sono stata al 'Real Food Festival' ad Earl's Court, a Londra. Era spettacolare! C'erano piú di 400 banchetti di piccoli artigiani che avevano lo scopo di promuovere ingredienti locali e sostenibili e metodi di allevamento, agricoltura e produzione tradizionali e biologici. Io, come si suol dire, ero 'nei miei cenci' e zompettavo da un banchetto all'altro assaggiando i prodotti e chiacchierando con i produttori. Alla fine ho comprato un elenco di manicaretti inclusi pastrami e carpaccio fatti con manzo Aberdeen Angus scozzese; bacon affumicato; salsicce di maiale della qualitá Gloucestershire; cheddar Hundred Dram; crackers al formaggio Red Leicester e senape; biscottini al limone; pane del Somerset e un barattolo di tartufo nero a fettine, sott'olio. Alla faccia!
Una delle cose che piú mi sono piaciute é stato l'incontro con due giovani artigiani del Suffolk, che mi hanno fatto conoscere l'olio di semi di ravizzone. Spremuto a freddo e ricco di Omega 3, é stato presentato come l'alternativa britannica dell'olio d'oliva. E anche se senza dubbio non potrei mai fare a meno di quest'ultimo, sono anche convinta che a volte il significato dato qua in Inghilterra all'olio d'oliva va un po' perso. Nel senso che molto spesso nei supermercati vengono vendute miscele di oli d'oliva di dubbia provenienza a prezzi da capogiro! Io mi procuro l'olio d'oliva dall'Italia, da frantoi che i miei genitori conoscono e dei quali si fidano, e perció sono stata attratta dall'idea di provare una varietá d'olio prodotto da due artigiani cosí chiaramente appassionati dal loro lavoro. Quindi ho comperato una bottiglia e appena arrivata a casa l'ho provato immediatamente con la mia vellutata di zucca arrostita. Il risultato era delizioso e l'olio di semi di ravizzone ha conferito alla minestra un sapore fragrante. Si impara qualcosa di nuovo ogni giorno!
PS - Devo menzionare un'altro fatto entusiasmante: ho assistito ad una dimostrazione dal vivo del mitico Giorgio Locatelli che preparava i saltimbocca alla romana usando vitello inglese, accompagnandoli da funghi galletti al tegame e melanzane alla parmigiana. E sono stata la prima della fila ad assaggiare il piatto. Neanche a dirlo, era ottimo!!!
INGREDIENTS
- 1 zucca gialla
- 1 cipolla bianca
- 1 gambo di sedano
- Timo (fresco o essiccato)
- Una manciata di prezzemolo tritato
- Una manciata di riso (da risotti)
- Sale e pepe
- Olio di semi di ravizzone
- Parmigiano grattugiato per servire (a piacere)
Per i crostini all'aglio:
- Pane di buona qualitá, casalingo
- Uno spicchio d'aglio
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Dividete in due la zucca, usando un coltello affilato. Irroratela con l'olio di semi di ravizzone, spargeteci sopra sale, pepe e timo e cuocetela nel forno a 180° C per circa 40 minuti.
Lasciate che la zucca si raffreddi un poco, quindi pelate via la buccia. Questo processo dovrebbe risultare molto piú facile quando la zucca é cotta piuttosto che quando é cruda. Tagliatela a pezzi e mettetela da parte. In una pentola dai bordi alti, mettete la cipolla e sedano tritati, l'olio di semi di ravizzone e lasciate cuocere a fuoco lento finché non saranno ammorbiditi. Aggiungete la zucca a pezzi e copritela con circa 700 ml di acqua bollente.
Lasciatela soffriggere per 30 minuti, aggiungendo una manciatina di riso dopo 10 minuti. Una volta frullato insieme alle verdure, il riso agisce da addensante e puó essere usato come alternativa salutare alla panna. Dopo mezz'ora, togliete la pentola dal fuoco e frullate le verdure usando un frullatore ad immersione (o trasferitela in un normale frullatore). Fatela riposare.
Adesso passate ai crostini all'aglio. Tagliate 4 belle fette di pane e tostatele fino a renderle croccanti e dorate. Strusciateci sopra l'aglio, irroratele d'olio d'oliva e conditele con sale e pepe. Fate ció da entrambi i lati, poi tagliate le fette in modo da formare dei cubetti. Anche questi sono una versione piú salutare dei crostini fritti, ma vi prometto che non per questo sono meno saporiti.
Servite la vellutata con sopra sparso il prezzemolo, un po' di parmigiano (se volete) e qualche crostino, e mettete il resto dei crostini sulla tavola per permettere ai commensali di aggiungerne altri. Chi ha detto che il cibo sano non sa di niente?
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